• Traghetti Napoli

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    PRESENTAZIONE CITTA’ DI NAPOLI

    Porto di NapoliDATI UTILI COMUNE DI NAPOLI: – Stato Italia – Capoluogo di Regione-Regione Campania – Nome abitanti: napoletani; partenopei – – 17 m s.l.m. – circa 975.139 Abitanti – Superficie 117 Kmq – Patrono: San Gennaro (patrono principale) – – Cap 80100 – Prefisso telefonico 081 – Capoluogo della provincia omonima e della regione Campania, è il terzo comune d’Italia per numero di abitanti, la città di Napoli è situata in posizione pressoché centrale sull’omonimo golfo, tra il Vesuvio e l’area vulcanica dei Campi Flegrei in uno scenario reputato “tra i più celebrati e incantevoli al mondo. Il suo vasto patrimonio artistico ed architettonico ha permesso al suo centro storico, di entrare a far parte della lista dei siti che l’UNESCO ha dichiarato patrimonio dell’umanità. Fondata attorno all’VIII secolo a.C. da coloni greci, fu tra le principali città della Magna Grecia. Napoli nel corso della sua storia quasi trimillenaria ha visto il susseguirsi di lunghe e numerose dominazioni straniere, rivestendo una posizione di rilievo in Italia e in Europa. Dopo l’impero romano, nel VII secolo la città riuscì a formare un ducato autonomo, indipendente dall’Impero bizantino; in seguito, dal XIII secolo e per circa seicento anni fu capitale del più grande stato italiano preunitario, che comprendeva tutta l’Italia meridionale peninsulare e, in alcuni periodi, anche la Sicilia. Da Napoli, Ladislao I di Durazzo, agli inizi del XV secolo tentò di riunificare tutta la penisola italiana mentre, successivamente, la città divenne uno dei principali centri del dominio mediterraneo della Corona d’Aragona. All’atto dell’Unità d’Italia, era tra le città più popolose del mondo, con circa mezzo milione di abitanti. Napoli gode di un clima tipicamente mediterraneo, con inverni miti e piovosi ed estati calde e secche, ma comunque rinfrescate dalla brezza marina che raramente manca sul suo golfo. Il sole splende mediamente per 250 giorni l’anno. La Classificazione climatica di Napoli inserisce la città nella zona climatica “C”. La particolare conformazione morfologica del territorio del capoluogo comunque obbliga in questa sede ad aggiungere che la città possiede al suo interno differenti microclimi con la possibilità così di incontrare variazioni climatiche anche significative spostandosi di pochi chilometri. La città vera e propria si estende tuttavia ben oltre la superficie comunale, sebbene non possa essere univoca una definizione dei suoi confini. Dati ONU del 2005 assegnano all’intero agglomerato urbano napoletano una popolazione di circa 2.200.000 abitanti, ma va ricordato che vi sono dati di diverse fonti che appaiono anche estremamente discordanti a seconda del metodo di calcolo utilizzato. L’area metropolitana secondo le stime dell’OCSE giungerebbe a circa 3.100.000 abitanti, dietro Milano e Roma. Secondo altre fonti sarebbe invece la seconda area metropolitana del Paese per popolazione dopo Milano. L’area metropolitana risulta, ad ogni modo, una delle più popolose e densamente popolate dell’Unione Europea, mentre la città metropolitana, di prossima istituzione, dovrebbe andare a sostituire la Provincia di Napoli. Le ville napoletane spaziano dal periodo romano ai primi del 900, anche se non sono mancati reperti archeologici che hanno fatto intuire che vaste zone della città (come ad esempio Posillipo) erano già state scelte come luoghi ameni e di ozio, già dai greci. La villa di Lucullo è tra i più importanti impianti di ville dell’eta classica presenti in città: essa aveva dimensioni faraoniche (occupava uno spazio che copriva la distanza tra Castel dell’Ovo e il Maschio Angioino; oggi infatti i suoi resti sono riscontrabili per lo più in queste due zone distinte). Nel tempo si sono aggiunte ville delle diverse dinastie che hanno regnato a Napoli. Nel 700 e nell’800 ci fu un vero e proprio boom di costruzioni; le famiglie nobiliari napoletane esigevano i migliori architetti ed artisti provenienti da tutta Italia e molto spesso anche dall’Europa, appunto per la costruzione delle loro residenze estive e non. Erano in particolare molto richieste le costruzioni sulla costa. Le ville napoletane hanno ovviamente assunto anche una “veste reale” (ad esempio Villa Rosebery fu residenza dei borboni, o Villa Pignatelli che dapprima di proprietà di Ferdinando IV di Borbone, ne fece dono alla sua seconda moglie). Le ville in stile Liberty sulla collina del Vomero furono in gran parte abbattute, quelle rimaste nascondono pregevoli opere di architettura, anche se soffocate dalle costruzioni moderne; stessa sorte è toccata alle ville di Barra e Ponticelli. Napoli è conosciuta nel mondo anche grazie alla pizza, prodotto culinario napoletano per eccellenza, si diffonde in città tra il Seicento e il Settecento senza avere tuttavia le caratteristiche attuali. Si tratta infatti inizialmente di una variante della focaccia, arricchita con basilico o strutto o alici e più tardi con pomodoro e mozzarella di bufala campana o fior di latte. Solo nell’Ottocento inizia la moda dei buongustai di pizza e la prima vera pizzeria della quale si conosce il nome fu aperta nel 1830 nella zona di Port’Alba. La ricetta classica più nota risale invece al 1889. L’Associazione “Verace Pizza Napoletana” fondata nel 1984 dai più antichi maestri pizzaioli diffonde da allora la metodologia di produzione e di degustazione della verace pizza napoletana artigianale, associando le pizzerie nel mondo che utilizzano i prodotti previsti e la corretta metodologia. Ogni anno a Napoli a settembre si svolge il Pizzafest nella sede della Mostra d’Oltremare dove si può degustare una pizza scegliendo tra le dozzine di pizzerie all’aperto. non si ferma certo alla pizza il vasto campionario della cucina napoletana. Necessario citare infatti almeno gli spaghetti: l’immagine tipica dell’affamato Pulcinella che s’ingozza con un piatto di spaghetti al pomodoro è tipica dell’iconografia napoletana, ed è stata ripresa anche da Totò nel suo Miseria e nobiltà. Tra i modi più tipici di cucinare gli spaghetti (o anche vermicelli) a Napoli vi è quello di condirli con le vongole. Gli spaghetti alle vongole possono essere o in bianco o col pomodoro e possono essere conditi o con vongole veraci o con lupini. Ma Napoli merita di essere visitata non solo per le suen tradizioni gastronomiche o per la storia, am anche per le emozioni che riesce a sprigionarti a partire dalle mostre dei Presepi tradizione tipicamente napoletana. Tra il XVII e XVIII secolo l’arte del presepe raggiunge le più alte punte artistiche. Molti esemplari sono visibili oggi nel Museo di San Martino. La tradizione è ancora viva per molti napoletani che allestiscono il presepe nelle loro case nel periodo natalizio, acquistando le statuette nella celebre Via San Gregorio Armeno dove si trovano le botteghe dei pastorai. Il folclore napoletano è fortemente legato alla religiosità popolare, in particolare domina il culto dei santi e della Madonna, cui viene attribuito di volta in volta un suffisso diverso a seconda della particolare statua, icona o chiesa cui il fedele si riferisce. Numerose sono le edicole votive nei vicoli del centro storico. Ad una di queste edicole è legata la tradizione della Madonna dell’Arco, nome che deriva da un’edicola votiva di Sant’Anastasia che rappresenta una Madonna detta “dell’arco” perché questo borgo alle porte di Napoli era contraddistinto dalle arcate di un antico acquedotto romano. Il lunedì di Pasqua del 1450, a quanto si racconta, un giovane che giocava a palla-maglio scagliò irato la palla contro l’immagine della Madonna, che iniziò a sanguinare. In seguito, si è ripetuto un numero enorme di miracoli aventi come protagonista quell’immagine della Madonna (nel 1849 fu visitata da papa Pio IX) e ogni anno nelle vicinanze di Pasqua si tengono cortei di supplicanti e adoranti che culmina il Lunedì di Pasqua dinanzi all’immagine della Madonna, dove i cosiddetti fujenti (“coloro che corrono” in napoletano) implorano in modo colorito l’immagine. Il porto di Napoli (di cui fa parte il molo Beverello) è uno dei più importanti della penisola, primo in assoluto per numero di passeggeri totali (oltre 9.000.000 di passeggeri all’anno, secondo dopo Civitavecchia per numero di croceristi insieme a Venezia, tra i maggiori anche come traffico merci con oltre 22 milioni di tonnellate di merci e circa 440.000 container.